Il sistema fa ormai faville in numerose città del mondo: le biciclette condivise fluidificano il traffico e contribuiscono a diminuire l’inquinamento. In Cina, diverse startup, hanno fiutato l’affare e propongono bike sharing ad ogni angolo di strada. Pagando un modico abbonamento è possibile sbloccare il telaio della bici tramite un app dello smartphone.
Ma gli inizi del sistema sono stati caotici a dir poco. Nella città di Shenzhen le autorità sono sempre più preoccupate di veder proliferare mucchi di bici “gettate” dagli utenti. Nel centro città una di queste “discariche” comprende più di 500 mezzi: una montagna di ferraglia alta più di 3 metri. “Ormai non c’è più educazione. Le persone quando hanno finito di usare le bici semplicemente le gettano” sospira He, abitante del quartiere.
Concorrenza agguerrita
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